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- APÈNDIX 3 -


[Càller, 14 de febrer de 1790. Font: AG, llig. 647bis. Carta de Bartomeu Simon al seu fill Domènec, en què li exposa les seves esperances d'aconseguir prestigiosos càrrecs públics a l'illa (fragment)]

L'avvervi accennato di pretendere, ossia di voler io aspirare alla vice-intendenza di Sassari fu coll'idea di poter aver da vicino l'occhio al patrimonio interminato, acquistar un grado di più e poter esser alquanto visibile e più benemerito d'una real grazia, come di titolo, croce, pensione, etc., ed ancora di poter poi occupare magior posto in Cagliari, come sarebbe censor generale overo consevator generale del Tabellione e Giudice del patrimonio siccome altra volta s'ideò. Per fine tutte sono idee, Dio sa la idea che avrà fatto per tutti noi. Erasi pur aperto un bucco d'impiegarmi in Cagliari per Tesoriere generale volendosi giubbilar Deidda, il quale so abbia suggerito che niuno sarebbe più al caso di me; ma io né posso, né devo accettar tal impiego di molta contabilità e poi di molta fatica seccante com'è di andar giornalmente alla mattina ed al dopo pranzo alla Tesoreria, ciocche non è per me. Se fosse come lo aveva Pilo Baccallar, senza obbligo di andar alla scuola, si potrebbe pensare, benché lo stipendio di 500 scudi non basta per viver io in Cagliari ed abbandonar la Suddelegazione patrimoniale.